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Teenager e violenza. L’appello di ActionAid: “Solo educazione sessuale alle superiori non basta”

(Adnkronos) – I dati della ricerca condotta da Ipsos per ActionAid su un campione di 14-19enni per indagare su cosa pensano della violenza tra pari “confermano quanto l’organizzazione osserva nelle scuole da anni, e cioè la necessità di occuparsi di violenza oltre il bullismo e il cyberbullismo, che colpiscono soprattutto gli under 14”. E “la proposta del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole superiori non può bastare”. Ne è convinta Maria Sole Piccioli, responsabile Education dell’organizzazione indipendente ActionAid, che commenta in particolare alcuni aspetti emersi dall’indagine, dati che fotografano un gap di percezione della violenza e stereotipi di genere che resistono in una quota di giovanissimi (per esempio, 1 su 5 crede che toccare le parti intime di una persona senza consenso non sia violenza, e la stessa quota ritiene che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante). 

“E’ necessaria una formazione obbligatoria co-progettata per docenti e studenti di tutti i cicli scolastici, con personale esperto autonomo e laico – elenca Piccioli – la presenza a scuola di tutor per la prevenzione e la gestione dei casi”, e ancora “vanno introdotti codici anti-molestia, bagni neutri e carriere alias”, cioè la possibilità di registrarsi in un ente come la scuola o l’università, con un nome che non corrisponde alla propria identità di genere.  

“Chiediamo che il ministero dell’Istruzione e del Merito trasformi in politiche concrete queste proposte: vogliamo l’integrazione del Piano nazionale di educazione al rispetto del 2017 e fondi stabili per spazi e supporto psicologico, che devono essere presenti in ogni istituto scolastico”, continua l’esperta di ActionAid. 

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“La violenza tra adolescenti ha le radici nella società patriarcale che ancora oggi influenza il processo di crescita delle nuove generazioni e non permette di sovvertire dalle fondamenta la cultura dello stupro”, sostiene Piccioli. Il tema della necessità di intervenire nelle scuole è tornato sotto i riflettori dopo gli episodi di violenza di gruppo registrati in Sicilia a Palermo e in Campania a Caivano. Il ministero ha annunciato delle iniziative per contrastare il fenomeno e sensibilizzare i ragazzi. Al centro delle richieste di ActionAid c’è un’educazione all’affettività e sessualità “che non si concentri solo sugli aspetti biologici, ma anche su quelli psicologici, sociali ed emotivi, come raccomandato dall’Unesco e dall’Oms”, Organizzazione mondiale della sanità.